La domanda più gettonata quando si sta per aprire la partita iva è: ma quante tasse pagherò?

La risposta è che in realtà quando apri la partita iva come del resto quando inizi a lavorare non sei tenuto a pagare soltanto le “tasse” ma anche i contributi previdenziali.

Se proprio vogliamo dirla tutta, se sei forfettario quello dei contributi è il costo che incide maggiormente rispetto alle tasse.

Vediamo il perché.

Occorre prima di tutto distinguere tra diversi casi in base all’attività che andrai a svolgere e in particolare puoi far parte di una di queste 4 categorie:

1. Artigiano

2. Commerciante

3. Professionista senza cassa previdenziale

4. Professionista con cassa previdenziale

Artigiani e Commercianti

Quanto si paga?

Se la tua è un’attività di artigiano o commerciante dovrai iscriverti alla “gestione artigiani e commercianti” presso l’Inps e dovrai versare dei contributi fissi annuali a prescindere dal tuo fatturato. Per farti capire meglio, sei tenuto al pagamento di questi contributi anche se nell’anno hai fatturato zero.

Per il 2022 l’importo fisso annuale da pagare è di 3905,76 euro per gli artigiani e 3983,73 euro per i commercianti e prende il nome di “contributo minimale”, significa che si applica per i redditi minimi fino a 16.243 euro.

Se nell’anno il tuo reddito è inferiore o uguale a 16.243 euro è sufficiente il versamento dei contributi fissi mentre se il tuo reddito è superiore a questo importo sarai tenuto a versare ulteriori contributi calcolati in percentuale sul maggior reddito in base alla seguente tabella.

RedditoArtigianiCommercianti
fino a 48.279 euro24%24,48%
oltre 48.279 euro25%25,48%

Quando si paga?

Il pagamento dei contributi fissi è suddiviso in 4 rate trimestrali con scadenze:

  • – 16 maggio
  • – 20 agosto
  • – 16 novembre
  • – 16 febbraio

La rata sarà quindi (per il 2022) di 976,44 euro per gli artigiani e 995,93 euro per i commercianti.

I contributi per i redditi che eccedono i 16.243 euro si versano insieme alle imposte con il sistema di saldo e acconto quindi entro il 30 giugno e 30 novembre di ogni anno.

La riduzione per i forfettari

Per gli artigiani e commercianti in regime forfettario è possibile fare richiesta di pagamento dei contributi fissi ridotti al 35%. La domanda si presenta dal proprio cassetto previdenziale sul sito dell’Inps entro il 28 febbraio di ogni anno a valere per l’anno in corso.

Professionisti con cassa previdenziale

Fanno parte di questa categoria tutte le attività professionali regolamentate da un albo professionale (con poche eccezioni) ad esempio: commercialisti, avvocati, architetti, ingegneri, dottori, biologi, geometri, infermieri, notai…

Ciascuna di queste professioni è regolata da un albo professionale di riferimento e da una cassa previdenziale specifica a cui fare riferimento per il versamento dei contributi previdenziali, sarà quindi la stessa cassa previdenziale ad erogare la pensione una volta terminata l’attività professionale.

In questo caso occorrerà informarsi presso la propria cassa di riferimento per capire quanto e quando si dovranno versare i contributi.

Professionisti senza cassa previdenziale

I professionisti che non hanno una cassa previdenziale autonoma ossia quelli che svolgono un’attività non regolamentata da un albo professionale, sono tenuti ad iscriversi alla “gestione separata” presso l’Inps.

L’iscrizione deve avvenire entro 30 giorni dall’apertura della partita iva tramite il sito dell’Inps.

Quanto si paga?

A differenza della gestione artigiani e commercianti gli iscritti alla gestione separata versano i contributi in percentuale sul reddito prodotto nell’anno. La percentuale è diversa se sei iscritto o meno ad altro fondo obbligatorio, in particolare per il 2022:

– Se non sei iscritto ad altri fondi: 26,23%

– Se sei iscritto ad altri fondi: 24%

Ma attenzione! Non è tutto oro quello che luccica infatti anche in questo caso c’è un reddito minimo al quale fare riferimento per vedersi riconosciuto un intero anno ai fini della pensione, questo significa che se paghi contributi alla gestione separata per un importo inferiore al minimo ti verrà riconosciuto il periodo di contribuzione in proporzione a quanto hai versato.

L’importo minimo da versare corrisponde alla percentuale che hai visto sopra applicata ad un reddito minimo di 16.243 euro.

Quando si paga?

Il pagamento di contributi così calcolati avviene insieme al versamento delle imposte attraverso il sistema di saldo e acconto entro le date:

– 30 giugno, saldo anno precedente + 1° acconto per anno in corso

– 30 novembre, 2° acconto per anno in corso

Come vedi l’incidenza dei contributi sul reddito è molto elevata soprattutto se paragonata all’imposta sostitutiva del 5% che versi se sei in regime forfettario.

Spero di averti chiarito un minimo le idee su questo importante argomento soprattutto in fase di valutazione dei costi futuri della tua attività.

A proposito, per completare l’argomento ti consiglio di leggere l’articolo dedicato al regime forfettario https://www.simonebottiglia.it/risparmiare-con-il-regime-forfettario/.