COME SI CHIUDE LA PARTITA IVA?
Così come l’avvio, anche la chiusura dell’attività fa parte del ciclo vitale di un’impresa. I motivi che portano a questa decisione possono essere diversi e nel periodo difficile in cui ci troviamo è sempre più frequente. In questo articolo cerchiamo di riassumere gli adempimenti necessari per chiudere la partita iva, vedremo più nel dettaglio quali sono le differenze tra la chiusura dell’attività di un professionista o lavoratore autonomo e quella di un commerciante o artigiano e in generale di tutte quelle attività che richiedono l’iscrizione in camera di commercio.
Per “chiusura” della partita iva si intende in realtà soltanto uno degli adempimenti necessari per poter cessare l’attività.
Per i professionisti e i lavoratori autonomi non iscritti in camera di commercio
Vediamo prima di tutto il caso più semplice ovvero quello del professionista non iscritto in camera di commercio, in questo caso l’unico adempimento da rispettare è appunto la comunicazione della chiusura della partita iva all’Agenzia delle Entrate. Questa comunicazione avviene con la compilazione e l’invio del modello AA9/12 entro 30 giorni dalla data di cessazione. Il modo più semplice per inviare il modello è quello per via telematica direttamente sul sito dell’agenzia o tramite un intermediario. In alternativa è possibile presentare il modello in duplice copia direttamente agli sportelli dell’agenzia.
Oltre questo, i professionisti iscritti ad una cassa previdenziale (ad esempio, commercialisti, avvocati, geometri, ingegneri, biologi, infermieri, etc. etc.) dovranno comunicare anche alla cassa la chiusura della partita iva.
Se invece ti trovi nella situazione in cui la tua partita iva è “inattiva” devi sapere che da qualche anno è attiva anche la procedura di chiusura d’ufficio, in particolare, l’Agenzia delle Entrate invia una comunicazione preventiva alle partite iva che risultano inattive da almeno 3 anni. Entro 60 giorni dalla ricezione della comunicazione si possono fare osservazioni e chiedere di mantenere aperta la partita iva, sarà infine l’Agenzia a decidere se provvedere alla chiusura d’ufficio o meno. A questa misura di semplificazione si è aggiunta l’abolizione delle sanzioni in caso di mancata comunicazione nei termini previsti o nel caso in cui la comunicazione sia omessa.
Per la ditta individuale e per chi è iscritto in camera di commercio
Un discorso a parte merita la cessazione dell’attività di una ditta individuale come quella di un commerciante o un artigiano.
Così come per i lavoratori autonomi o i professionisti è bene assicurarsi che la chiusura dell’attività avvenga per tutti gli uffici interessati in fase di apertura, a proposito, se vuoi sapere gli adempimenti e i costi necessari per aprire una ditta individuale trovi tutti i dettagli nell’articolo dedicato a questo link.
Per questo tipo di attività in particolare sarà quindi necessario chiudere la partita iva presso l’Agenzia delle Entrate, chiudere la posizione INPS e INAIL, chiudere la posizione in Camera di Commercio, comunicare la cessazione al Comune in cui ha sede l’attività.
Tutte queste comunicazioni avvengono tramite un’unica pratica che prende il nome di “Comunicazione Unica”, la procedura è molto semplice rispetto a qualche anno fa quando bisognava preparare una pratica distinta e specifica per ogni ente interessato.
E per quanto riguarda i costi?
I costi che dovrai sostenere riguardano le marche da bollo per la scia di chiusura da presentare al Comune oltre ai diritti di segreteria per la pratica destinata alla cancellazione dal Registro delle Imprese, parliamo di circa 50 euro a cui si aggiunge il compenso per il commercialista che provvede alla compilazione e alla firma come intermediario incaricato.