In un mercato sempre più globalizzato e aperto le possibilità di ampliare la propria clientela anche all’estero è sempre più concreta, soprattutto se lavori online.
Proprio per questo vediamo di seguito come gestire le fatture di acquisto e vendita nel caso in cui sei in regime forfettario.
Ti ricordo che ad oggi per il regime forfettario non esiste obbligo di fattura elettronica, neanche verso l’estero, per questo motivo dovrai gestire la fatturazione verso clienti esteri in modalità cartacea con l’invio tramite mail ad esempio.
Uno dei vantaggi del regime forfettario è che le fatture sulle fatture che emetti non devi applicare l’Iva, nel caso particolare di operazioni verso clienti esteri però la situazione cambia e si complica un po’ perché è necessario conoscere la normativa Iva di riferimento.
Come vedrai la fattura all’estero comporta il rispetto di alcune regole di fatturazione e in alcuni casi anche di un’ulteriore adempimento che consiste nella compilazione e invio del modello “intrastat”.
Quando emetti una fattura ad un cliente estero devi verificare se il cliente ha sede in un paese “comunitario” o “extra-comunitario”, sulla base di questa informazione gli obblighi e adempimenti seguono due diverse direzioni.
ACQUISTO E VENDITA DI BENI IN UE
Per iniziare analizziamo l’acquisto e la vendita di beni verso clienti e fornitori con sede in UE.
Dobbiamo in questo caso distinguere il cliente privato (B2C) dal cliente con partita iva (B2B).
Sulle fatture di vendita di beni a clienti B2B con sede in un paese UE non va applicata l’Iva e va riportata la seguente dicitura:
“la seguente non costituisce cessione intracomunitaria ai sensi dell’art.41, comma 2, del D.L. n. 331/93”
La fattura di vendita di beni a clienti B2C con sede in un paese UE segue le stesse regole previste per le cessioni verso operatori economici UE appena viste.
Per quanto riguarda l’acquisto di beni da fornitore con sede in UE invece, è necessario integrare la fattura ricevuta applicando l’iva e versarla poi entro il 16 del mese successivo.
ACQUISTO E VENDITA DI BENI “EXTRA-UE”
Per le operazioni di vendita e acquisto di beni verso clienti e fornitori “extra-UE”, sulle importazioni verserai l’iva in dogana, sulle esportazioni non dovrai addebitare l’imposta.
Vediamo ora il caso dell’acquisto e la vendita di servizi a clienti esteri.
VENDITA DI SERVIZI “UE”
Per la vendita di servizi a cliente UE devi prima verificare che il cliente con partita iva sia iscritto al VIES, lo puoi fare consultando questo link https://ec.europa.eu/taxation_customs/vies/vieshome.do?locale=itla.
A questo punto, se il cliente è iscritto al VIES la fattura sarà senza iva con la dicitura:
“reverse charge – inversione contabile”
In questo caso devi presentare anche il modello “Intrastat” con cadenza mensile o trimestrale in base ai volumi di vendita.
Se invece il cliente con partita iva non è iscritto al VIES dovrai considerarlo come un cliente privato quindi non applicherai l’iva sulla fattura e riporterai l’annotazione classica dei forfettari:
“Operazione senza applicazione dell’IVA, effettutata ai sensi dell’ art. 1 cc. 54-89 L. 190/2014 così come modificato dalla L. 208 del 2015 e dalla L. 145 del 2018”
VENDITA DI SERVIZI “EXTRA UE”
Allo stesso modo, per la vendita di servizi a cliente “extra-UE” non dovrai applicare l’iva in fattura ma dovrai riportare:
“operazione non soggetta – art. 7-ter dpr 633/1972”
ACQUISTO DI SERVIZI “UE” E “EXTRA-UE”
Per l’acquisto di servizi da fornitori UE o “extra-UE” è necessario integrare la fattura ricevuta con un’autofattura e versare la relativa Iva entro la metà del mese successivo a quello dell’operazione.
È il caso ad esempio delle fatture ricevute da Google o Facebook per le inserzioni pubblicitarie.
Considera questo articolo uno schema generale sull’argomento che può risultare complesso da trattare in poche righe. Ti invito a contattarmi per qualsiasi ulteriore informazione in merito.